Polpi, granseole e molluschi: i segreti dell’acquario di Campo nell’Elba

Il proprietario Yuri Tiberto: "E’ una struttura privata da cinquantamila visitatori l’anno. E non è uno zoo"

Un polpo ospite dell'acquario di Marina di Campo

Un polpo ospite dell'acquario di Marina di Campo

Campo nell’Elba (Livorno), 23 giugno 2023 – C’è anche una “Caretta Caretta” nell’acquario di Marina di Campo all’Isola d’Elba. Involontariamente catturata nel 1995, aveva due ami di palamito nello stomaco.

E’ stata curata a Livorno, ma si è poi ammalata agli occhi e non può essere liberata. Proprio una decina di giorni fa un’altra “Caretta Caretta” ha deposto le uova sulla spiagga di Galenzana. La specie è ad alto rischio di estinzione e super protetta nel Mediterraneo. Ma non è sbagliato dal punto di vista etico tenere i pesci in un acquario? Lo chiediamo a Yuri Tiberto, il proprietario e ideatore della struttura nel 1995.

L'acquario di Campo nell'Elba
L'acquario di Campo nell'Elba

"No affatto, un acquario non è uno zoo. Un leone può sopravvivere in cattività, mentre alcune specie marine in acquario non vivono, quindi qui ci sono soltanto quelle che in cattività si adattano. Come il polpo, che normalmente vive in tana ed esce solo per cibarsi, qua trova il cibo senza grosse difficoltà e si dedica a evoluzioni varie sotto l’occhio divertito dei visitatori".

Sono un po’ meno di 150 oggi le specie esposte. Qui si trovano pesci ma anche granchi, crostacei, molluschi e altri invertebrati rari o difficilmente visibili perché vivono in habitat particolari, ad alte profondità o in contesti in cui si mimetizzano. Come la granseola di fondale, ovvero la “Paramola cuvieri”, impossibile da vedere anche per un subacqueo perché si trova in fondali che vanno da 300 metri in giù. E’ il granchio di maggiori dimensioni che viva nel Mediterraneo ed è introvabile sui mercati ittici.

Un polpo ospite dell'acquario di Marina di Campo
Un polpo ospite dell'acquario di Marina di Campo

L’acquario di Marina di Campo è una realtà consolidata che ha circa cinquantamila visitatori l’anno e che – pensate! – era nato come una semplice vasca all’interno di una discoteca.

"E’ una struttura privata, senza fondi pubblici, realizzata per passione", ci dice Tiberto con una certa soddisfazione. Lo scopo è far conoscere la biodiversità del nostro arcipelago.

E a proposito dello squalo avvistato due giorni fa a tre miglia da Livorno, Yuri Tibert ci dice che se in effetti dal video si capisce che non si tratta di uno squalo comune, è difficile poter dire con certezza che si tratti di uno squalo bianco. Certamente non è una verdesca, o un altro squalo comune. Non è improbabile che sia uno squalo bianco: ce ne sono nel Mediterraneo, anche se sono molto rari.

Valerie Pizzera